Osteonecrosi della testa del femore

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Cos'è l’Osteonecrosi Asettica o Avascolare della Testa del Femore

L’osteonecrosi asettica  è una condizione clinica frequente nel campo ortopedico. Colpisce in genere soggetti adulti di mezza età (40-50 anni), più spesso di sesso maschile (4:1 il rapporto maschio/femmina), nel 50% dei casi  colpisce bilateralmente.

L’incidenza negli Stati Uniti è di circa 10.000-20.000 nuovi pazienti all’anno.

L’Osteonecrosi è comunemente considerata come il risultato di un processo patologico caratterizzato da un’insufficiente perfusione ematica e conseguente necrosi (morte) del tessuto osseo in un’area delimitata, tali da indurre una perdita della funzione articolare. Le cause di  questo processo patologico sono  ancora ampiamente dibattute . Ad oggi circa il 5-25% è ascritto alle forme idiopatiche,  ovvero senza alcuna causa che  possa spiegare l’origine dello scarso apporto di sungue alla testa del femore .
Nel 75-90% dei casi i fattori di rischio riconosciuti sono: alcolismo, fumo, pregresso trauma all’anca e/o chirurgia a carico di tale articolazione 
Altre condizioni cliniche associate sono le baropatie, pancreatiti, malattia di Gaucher, sarcoidosi, HIV/AIDS, Lupus Eritematoso Sistemico e anemia falciforme 

L'insufficiente perfusione ematica , nel tempo, porta una sofferenza e successiva necrosi (morte) delle cellule ossee a cui segue un riassorbimento osseo ed un vero e proprio collasso della trabecolatura ossea e della cartilagine di rivestimento. Questa deformità nel tempo diventa "strutturata" e la deformità della testa non più congruente con la cavità acetabolare genera una meccanica alterata. 

Come si fa la diagnosi di Osteonecrosi  della Testa del Femore

I sintomi nelle fasi iniziali possono essere sfumati e di difficile interpretazione. Il dolore resta il sintomo principale. Viene spesso localizzato all'inguine e frequentemente è preente anche a risposo,anche se il carico e quasi sempre in grado di peggiorarlo .Durante la visita medica devono essere ben raccolti i valutati i sintomi ed i fattori di rischio del singolo Paziente. L'analisi degli esami strumentali possono confermare la diagnosi. 

Quali esami sono necessari

La Radiografia del Bacino è in grado di evidenziare la patologia solo nelle fasi intermedie o avanzate . Nelle fasi precoci è indispensabile la Risonanza Magnetica che risulta l'esame più idoneo per una precoce diagnosi e per classificare lo stadio dell'osteonecrosi.

Come si cura 

Se diagnosticata precocemente ed in assenza di un crollo della struttura osseo-caritlaginea può essere trattata in modo conservativo senza necessità di interventi chirurgici . La magnetoterapia, la camera iperbarica, e la prescrizione di  farmaci in grado di aumentare il ricambio (turnover) delle cellule ossee possono dare buoni risultati. Spesso è utile associare uno scarico dell'articolazione per qualche settimana facendo deambulare il Paziente con 2 stampelle.

Nelle fasi inetermedie la chirurgia biologica - rigenerativa, ha l'obiettivo di decompirimere il focolaio ed impiantare celulle e/o  fattori  in grado di stimolare la riparazione della zona necrotica.

Nelle fasi avanzate quando l'articolazione è ormai compromessa,  l'artroprotesi d'anca è l'intervento indicato per il recupero dell'articolarità e la risoluzione del dolore.